28 Set Cos’è un Terrario: tutto quello che c’è da sapere
Cos’è un terrario?
I terrari sono piccoli mondi vegetali sotto vetro, pezzi d’arredo viventi che sfruttano il ciclo dell’acqua per essere autonomi.
Questi piccoli ecosistemi perfettamente ecobilancianti sono in grado di sopravvivere con poche nebulizzazione d’acqua ogni 3 o 4 mesi.
Come fanno le piantine a sopravvivere all’interno di un terrario senza ricambio d’aria? La chiave sta nei loro processi chimici: Di giorno fanno la fotosintesi, ovvero utilizzano la luce del sole, l’acqua e l’anidride carbonica per produrre glucosio, fondamentale per le loro funzioni vitali, producendo ossigeno come scarto. Di notte, invece, in assenza di luce, la reazione è contraria: la respirazione cellulare, consumando l’ossigeno prodotto durante il giorno e parte del glucosio, produce anidride carbonica e acqua sotto forma di vapore acqueo, che successivamente condensa sulle pareti di vetro rendendosi di nuovo disponibile ad essere assorbito dalle radici della pianta.
Questo stupefacente “loop naturale” permette alle piccole piantine di vivere all’interno di vasi chiusi, necessitando di pochissime sporadiche cure.
Guida alla cura di un terrario: come mantenere in salute il tuo ecosistema sotto vetro
Esposizione
Come prima cosa bisogna trovare un luogo che abbia la giusta quantità di luce. Il terrario, essendo un ambiente chiuso, non ama i raggi diretti del sole: sono troppo intensi e causerebbero un aumento repentino della temperatura al suo interno. Scegli per lui un luogo luminoso ma con luce naturale diffusa.
Temperatura
L’ideale sarebbe tenerlo dentro casa con una temperatura il più possibile constante che vada da un minimo di 15°C ad un massimo di 27°C.
Irrigazione
La frequenza delle bagnature per un terrario chiuso è molto bassa: occorre bagnare il vaso di vetro indicativamente ogni 3 o 4 mesi. Tuttavia, l’intervallo di tempo tra un’irrigazione e l’altra può essere molto variabile a causa delle condizioni atmosferiche che cambiano durante il corso dell’anno. Il miglior suggerimento che vi posso dare è di osservare il vostro ecosistema sotto vetro almeno una volta a settimana in modo da tenerlo monitorato. Un terrarium in buone condizioni e con la giusta umidità al suo interno presenta una leggera condensa sul vetro, solitamente nella parte più in ombra. Inoltre, attraverso il vetro si potrà osservare un terriccio di colore scuro e dall’aspetto umido. Di conseguenza, quando non si nota alcuna condensa sul vetro, il terriccio appare secco e di colore più chiaro. Prima che le piante si affievoliscano, sarà ora di bagnare. Il metodo ideale per farlo è utilizzare uno spruzzino con cui nebulizzare l’acqua all’interno, per distribuirla uniformemente senza creare ristagni. Dopo aver bagnato è bene lasciare aperto il terrario per 24 ore: in questo modo l’umidita in eccesso potrà evaporare evitando il rischio di formazioni di muffe dannose.
Potature
Se le condizioni del vostro ecosistema sotto vetro sono favorevoli, le piantine al suo interno cresceranno; ma cosa fare se crescono tanto da addossare rami e foglie al vetro del contenitore? Quando le foglie sono troppo attaccate al vetro, entrano in contatto diretto con la condensa e a lungo andare rischiano di marcire. In questo caso è necessario effettuare una piccola potatura per ridimensionare le piantine utilizzando una piccola forbicina da manicure precedentemente disinfettata con alcool. In seguito alla potatura sarà necessario lasciare in terrario aperto per 24 ore in modo da permettere ai tagli di asciugarsi e cicatrizzarsi in modo adeguato.
Eccesso di condensa sul vetro, gocce che colano, cosa fare?
Può capitare che a causa del cambio di stagione o per errore il terrario venga esposto a sbalzi di temperatura o alla luce diretta del sole.
In questi casi l’umidità al suo interno potrebbe aumentare parecchio, ed il vetro si ricoprirebbe nella sua interezza con una fitta condensa e gocce che colano.
Niente panico! L’importante è intervenire tempestivamente aprendo il tappo, in questo modo sarà possibile il ricambio d’aria che asciugherà la condensa e riporterà l’umidità a livelli normali. Come seconda cosa dobbiamo assicurarci che il terrario sia in una posizione con esposizione e temperatura migliore per lui, in caso contrario andrà spostato. Fatto questo, dopo che l’eccesso di condensa si sarà asciugato, possiamo richiudere il tappo.
Cosa fare se notiamo la formazione di muffe o marciumi?
Se si notano muffe o parti di una piantina marcescenti, bisogna aprire il tappo, eliminare tutte le parti danneggiate con una forbicina e trattare le parti sane rimaste con uno spray anti micotico. Fatto questo è necessario tenere per qualche giorno il tappo aperto in quanto l’umidità tipica dei terrari chiusi costituisce un’ambiente favorevole per la proliferazione di funghi.